#60 UNO STAGISTA AD HANOI
![]() “Per informare Annamaria, che sembra tenere a che io sopravviva in salute, Mattia, a cui invece non importa, ma è inserito per mascherare il reale volume e densità del mio capitale relazionale, Paola e Chiara, che per dovere istituzionale, per più di ‘+6′ mesi, devono quantomeno fingersi interessate alla costruzione “di un ponte fra oriente ed occidente”, i colleghi del Master GIS Euricse/UniTN (2012/2013) sprovvisti di borsa di studio, che possano beneficiare un po’ anche loro dei miei privilegi, e a tutti coloro a cui possa interessare la mia sopravvivenza o la cultura Nord vietnamita… …annuncio la temporanea trasformazione del profilo “Emanuele Piva” in “Zio Emanuele Thứ Kèn Của Mục Tử” E’ con questa frase del 5 agosto che iniziava il diario vietnamita di Emanuele. Venticinque anni, studente trentino in procinto di terminare un master in Gestione delle Imprese sociali, Emanuele ha scelto di svolgere il tirocinio conclusivo del suo master negli uffici di GTV, dividendosi tra Trento e Hanoi. Oltre ad essersi occupato di fundraising e di progettazione, ad aver visitato i villaggi del nord del Vietnam in cui è attivo il programma di Sostegno a Distanza e aver partecipato alle attività legate ai progetti in corso, il nostro studente si è trovato a confrontarsi con una realtà profondamente diversa rispetto a quella pacata e familiare della nostra Provincia. In questi estratti emerge il divertente smarrimento del giovane stagista, che, dopo 12 ore di volo, si ritrova catapultato nella caotica capitale. HANOI Col senno di poi la povertà di Hanoi poteva colpire così solo uno sbarbato ingenuo vergine d’extra-Europa come me. Specie se il confronto mentale considera i villaggi rurali. Non andare contromano è più un consiglio che una regola: lo scoprivo sul sedile di dietro della Wave, di un amico vietnamita mentre imboccava una superstrada in senso contrario. Caduti 2 minuti prima a causa di una voragine sulla strada, ma senza esserci fatti male non potevo proprio smettere di fidarmi. Il clacson, vicino ad un innocuo “occhio, son qui!”, sostituisce frecce e freni, ma l’over use non smette di irritare un trentino ch’è tale da svariate generazioni. Se provi a raccontarlo ad un vietnamita, questo è capace di ridere a crepapelle incredulo che il sistema di organizzazione del traffico italiano possa funzionare in modo altro dal loro: come avvisate della vostra presenza, urlando? Attraversare la strada richiede un po’ di fiducia divina, dopo uno scaramantico sguardo al cielo ci si avventura sulla carreggiata a velocità costante e ci si fa schivare da decine di motorini che sfrecciano davanti e dietro. La costanza va assolutamente interrotta se nel centro della carreggiata ci s’imbatte in auto o bus, troppo pigri per rallentare, troppo grossi perchè tu possa influenzare la loro traiettoria di marcia. Imbottito di soldi in 3 valute diverse vagavo senza capire quanto valeva cosa. Perso per ore, nei vicoli tutti uguali, rotti, sconosciuti, trafficati, senza marciapiede che ben presto, se lavori fino alle 17, diventavano bui. Le prime ore di smarrimento sono piacevoli: il gusto del caso, del vivere la realtà in modo individuale, la poesia filosofica dell’imparare dall’ignoto e della contrapposta sterilità del conoscere la strada a memoria, tutto ciò condito con una forte deformazione ‘professionale’ di cui può esser vittima un decennale istruttore federale di corsa orientamento come me. Le seconde ore sono disperazione: una cartina approssimativa della città indica solo le vie più grandi ed è sciolta lungo le pieghe da una pioggia tropicale che non accenna a smettere. E’ già buio da parecchio, poche decine di ore di permanenza non ti hanno ancora convinto che la città tutto sommato è sicura. Ogni figura che passa è, nella tua mente, un potenziale stupratore, assassino, raccoglitore di fiori protetti e magari persino uno speculatore neoliberista. Chiedi aiuto a gesti, assembli la carta sciolta e ascolti decise parole che comprendi solo grazie ai movimenti del corpo. Il nobil cuore dell’autore prova ora a spiegare una lezione che, se la imparate bene, vi permetterà di non farvela insegnare dalla vita ed è la seguente: il buon vietnamita, pur di aiutarti, preferisce dare indicazioni del tutto casuali piuttosto di ammettere che è la prima volta in vita sua che vede una mappa e se la immaginava pure molto diversa. I dettagli e le sensazioni che si notano i primi giorni sono infiniti e si finisce inesorabilmente per abituarsi: |
PROGETTO |
GTV è una delle associazioni che si sono rese disponibili ad accogliere gli studenti del master GIS di Trento in procinto di svolgere il tirocinio conclusivo del corso. GTV ha offerto ad Emanuele la possibilità di collaborare per un totale di cinque mesi con il personale dell’ufficio di Trento e, successivamente, di recarsi in Vietnam per un’esperienza presso la sede di Hanoi.
Il Master GIS è proposto dalla Facoltà di Economia di Trento ed è gestito in collaborazione con EURICSE – European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises. I profondi cambiamenti nelle economie internazionali e la contemporanea crisi dei tradizionali sistemi di welfare sono fattori che possono spiegare il crescente interesse verso forme di impresa rivolte al benessere collettivo invece che alla massimizzazione del profitto. In questo contesto il master GIS vuole fornire ai giovani laureati gli strumenti teorici e pratici adeguati a comprendere le caratteristiche fondanti, le potenzialità di sviluppo e le modalità di gestione delle imprese sociali. Per maggiori informazioni visita il nostro sito: www.gtvonline.org |