#33 GIOVANI, ABBIATE IL CORAGGIO E LANCIATEVI!

Ana FelicianoA vederla girare per i campi con il suo bambino legato alla schiena, Ana sembra una contadina come tante, di quelle che colorano la campagna di Caia con i tessuti sgargianti delle capulane. Ma questa giovane piccola donna è anche un’intraprendente agronoma ed imprenditrice, direttrice dell’Associazione Mbat padza inha mae (aiutiamo la donna).

Dopo aver frequentato la scuola dei padri missionari di Murraça, Ana decide di iscriversi ad agraria ‘Perché è una scuola professionale, che dà possibilità di lavorare’. Assieme ad altre dieci ragazze, è fra le prime a concludere l’intero ciclo triennale di studi. Con un po’di incoscienza ma tanta energia e voglia di fare, una volta ottenuto il diploma, lei e le compagne decidono di buttarsi nella realizzazione di un’idea completamente nuova: trasformare i pomodori e la frutta dei campi in prodotti agroalimentari, producendo salsa e conserve.

Da più di 10 anni il CAM aveva cercato di promuovere attività di questo tipo, sia nell’ambito socio-sanitario (con corsi di cucina), che nel settore microcredito e presso l’azienda agricola, all’interno dei corsi per contadini adulti. La salsa è conosciuta e molto apprezzata nel distretto, perché permette di avere pomodoro anche nei lunghi mesi in cui non viene prodotto ma, tranne che in poche occasioni ed in maniera molto artigianale (cottura sul fuoco, imbottigliamento nelle bottiglie della birra/refrescos riciclate, con tappi raccolti dai bambini), nessuno aveva mai avuto lo spirito d’iniziativa (e i soldi) per far partire un’attività in maniera imprenditoriale.Passata pomodoro 3

Ma Ana e le altre vogliono rischiare e provarci. Detto, fatto. Grazie all’aiuto di un loro professore, Malemia, riescono a presentare il progetto e a ottenere il sostegno dell’amministrazione locale per acquistare il macchinario per la trasformazione e per aprire un pozzo. Attraverso il programma di Azione Sociale Proviciale ricevono una formazione specifica per il funzionamento dell’attrezzatura, che ora sono in grado di gestire in autonomia. Gli elementi fondamentali iniziano a comporsi. Ora hanno anche un campo indipendente dove verranno coltivati i pomodori destinati esclusivamente alla produzione di salsa. La frutta invece, che scarseggia nel distretto, si potrà acquistare da famiglie piccole produttrici, che potranno così beneficiare concretamente del progetto, o in città. Salsa e conserve verranno inizialmente vendute alla stessa scuola di agraria, per la mensa dei corsisti, magari con una etichetta apposita.

Passata pomodoro 2Essendo le prime in assoluto ad occuparsi di trasformazione agroalimentare, Ana e le ragazze hanno avuto qualche difficoltà iniziale a reperire l’attrezzatura (hanno vasi, padelle e cucchiai ma mancano ancora le bottiglie) e i fondi. Ma, grazie al sostegno ed all’aiuto continuo dei professori e della comunità (provengono tutte dallo stesso distretto), stanno rapidamente proseguendo con il loro progetto. Hanno perfino la pectina e l’acido citrico, e l’amministrazione locale ha contribuito a coprire alcune spese.

La sfida principale dell’Associazione è di aiutare la comunità, oltre che dare valore alla scuola di agraria, non solo come luogo di formazione, ma come vera e propria ‘fabbrica delle idee’. ‘Gli studenti devono avere più coraggio di presentarsi sul mercato del lavoro. E’ vero, le opportunità non sono molte, ma chi ha un progetto deve avere la forza e la determinazione di proporlo. Per costruirsi un futuro’.

intervista di Erica Guaraldo tradotta da Diego Lenzi e rielaborata da Barbara Zamboni

CONTESTO
Il distretto di Caia, situato al centro del Mozambico nella Provincia di Sofala, è una regione dalla marcata vocazione agricola. Nonostante le acque del fiume Zambesi e l’abbondanza di risorse naturali, l’agricoltura del distretto rimane molto al di sotto delle sue potenzialità, confinata per lo più all’autoconsumo familiare e poco diversificata. I prodotti principali sono mais, sorgo e sesamo. La produzione ortofrutticola è scarsa ed estremamente vulnerabile ai fenomeni metereologici; i sistemi di irrigazione insufficienti; gli strumenti e le tecniche di coltivazione sono rimasti di stampo tradizionale, e la conservazione dei prodotti agroalimentari è quasi sconosciuta. La mancanza di arterie di comunicazione efficienti rende difficili anche i trasporti e la commercializzazione.
PROGETTO
Nel 2008 il CAM ha aperto a Caia la Scuola Professionale Agro-Zootecnica, con annesso il Centro di Sviluppo Agro-Zootecnico del distretto. Oltre alla formazione professionale, il progetto mira a promuovere e diffondere uno spirito imprenditoriale, che permetta alle giovani generazioni di credere e puntare sull’autoimpiego e l’autogestione, rendendoli in grado di avviare e gestire la propria piccola-media azienda agricola.

www.trentinomozambico.org