#21 GLI SPIRITI CHE SORRIDONO ALLA MEDICINA MODERNA
![]() Dona Pascoa, 54 anni, è oggi la Presidente dell’associazione dei curandeiros (o PMT, praticanti della medicina tradizionale) di Caia e si impegna quotidianamente nella prevenzione delle malattie, in particolare quelle sessualmente trasmissibili, e in attività di sensibilizzazione rivolte all’intera comunità. Ma come è diventata curandeira? “Dopo essermi sposata e avere avuto cinque figli, ho iniziato a non stare bene. Nessuno è riuscito a capire che malattia avessi, né qui a Caia né nella capitale Maputo, dove mi hanno portato in ospedale per essere curata. La mia famiglia ha dunque deciso di rivolgersi a un qualificato curandeiro di Caia, affinché mi aiutasse a guarire attraverso le pratiche tradizionali e il contatto con gli spiriti. Nel periodo di guarigione è iniziato il mio percorso di formazione come curandeira, durante il quale sono entrata in contatto con cinque spiriti e ho chiesto loro il permesso per poter esercitare la professione. Questi spiriti sono quelli che ancora oggi mi proteggono e a cui mi rivolgo per poter curare al meglio i miei pazienti”.
Oggi molti curandeiros operano in stretta collaborazione con la Direzione distrettuale della Salute, in particolare per prevenire la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili (a Caia l’HIV/AIDS è considerata uno degli ostacoli principali a una crescita economica adeguata e colpisce quasi una persona su cinque), ma non è stato sempre così. “Vi sono numerose pratiche tradizionali profondamente radicate nella nostra cultura Sena che è difficile eliminare: una di queste è il pita kufa, una cerimonia sessuale che viene eseguita alla morte di un congiunto come rito di purificazione. Questa pratica era considerata l’unico efficace rimedio per allontanare gli spiriti maligni, ma è anche uno dei principali vettori di trasmissione dell’HIV/AIDS, in quanto eseguita senza protezione.
Dona Pascoa lavora assiduamente nella comunità anche per insegnare ai curandeiros e alla popolazione il corretto uso dei presidi sanitari e delle medicine tradizionali durante i trattamenti, al fine di prevenire l’ulteriore diffusione dell’HIV/AIDS. “Le riunioni comunitarie, realizzate in collaborazione con il Consorzio, sono molto importanti per sensibilizzare i genitori, gli insegnanti, i regulos (autorità tradizionali) e la popolazione in generale e per creare una rete attiva nella comunità che promuova la collaborazione fra curandeiros e medicina convenzionale”. I cinque spiriti continuano a proteggere Dona Pascoa e a darle la forza per continuare con determinazione il suo lavoro, costruendo un ponte fra tradizione, medicina convenzionale ed esigenze di un Distretto che cambia. di Erica Guaraldo |
CONTESTO |
I praticanti della medicina tradizionale sono il filtro sociale e sanitario in Mozambico, perché esistono da prima del colonialismo e della presenza dei medici moderni e perché le tradizioni spirituali animiste fanno parte della vita quotidiana dei mozambicani. Dopo la guerra non c’erano figure mediche moderne e ad oggi parliamo di circa 3.000 medici laureati e di 35.000 curandeiros che lavorano sul territorio. Per queste regioni sociali e culturali, nel momento di più grande vulnerabilità come quello rappresentato dalle malattie, i praticanti della medicina tradizionale sono i primi ad essere consultati. La medicina tradizionale è riconosciuta e regolamentata dal Ministero della Salute del Mozambico che possiede un dipartimento specifico per le normative e per la ricerca. |
PROGETTO |
Dal 2007 il CAM, con l’aiuto dei suoi attivisti del programma di assistenza domiciliare, ha dedicato parte delle risorse del settore socio-sanitario per conoscere e capire l’utilizzo, i benefici e gli svantaggi dell’elevata diffusione della medicina tradizionale. Attraverso riunioni trimestrali anche decentralizzate nelle comunità più lontane, il programma ha cercato di raccogliere informazioni antropologiche e ha effettuato un assiduo lavoro di legame tra i medici tradizionali e i medici moderni per raggiungere l’obiettivo comune di migliorare la salute comunitaria. |
www.trentinomozambico.org
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