#8 CONOSCERE E FARSI CONOSCERE

 
Lorenzo1_300x225Ogni volta che scendo nei Balcani mi pervade quella bellissima sensazione che si ha quando si entra lentamente in una realtà che non si conosce. Mi lascio sorprendere, do sfogo alla curiosità per scoprire il bello che c’è in ogni persona, in ogni territorio che incontro.”

Partire per conoscere, per abbattere inutili pregiudizi, per dare una mano a chi ha bisogno più di te. Era questo lo spirito con cui, qualche anno fa, Lorenzo Pesce, un uomo di circa sessantacinque anni, di Merano, pieno di entusiasmo e voglia di fare, è partito per la prima volta alla scoperta dei Balcani. Da un anno è consigliere dell’Associazione Trentino con i Balcani e ogni volta che può va in Kossovo, a Peja/Peć, per stare con la gente del luogo e lavorare con loro,per cercare di costruire con loro la possibilità di una vita dignitosa.

“Tutte le volte che ritorno a Peja/Peć cerco il sorriso dei bambini, la gioia particolare che si ha a quell’età. Lì, con loro, mi sento sereno. Mi sento a casa. Ho accettato il consiglio di chi già aveva frequentato i Balcani, che è quello di avvicinarsi a queste realtà così lontane, con lentezza e senza usare l’aereo, che non ti lascia il tempo per goderti il viaggio. Mentre in macchina, o ancora meglio in pullman di linea, lasci la città, il tuo quotidiano con lentezza e ti liberi per accogliere il nuovo, con tutte le sue gioie, le sue sofferenze, le sue fatiche.”

Quando è nata l’Associazione Trentino Balcani, unendo le forze delle due associazioni che da più di dieci anni lavoravano nei Balcani (Tavolo Trentino con Kraljevo e Tavolo Trentino con il Kossovo), a Lorenzo è stato chiesto di diventare consigliere nel nuovo direttivo, e da allora, ha partecipato a diverse iniziative e viaggi in Kossovo ed in Serbia, sempre a titolo di volontario. Non ha mai seguito progetti specifici perché tra lavoro e famiglia non è molto il tempo che può mettere a disposizione. Sia in Italia che nei Balcani Lorenzo ha fin da subito dato il suo aiuto nella gestione di alcune attività dell’Associazione: collabora al coordinamento dei campi estivi in Kossovo, mette a disposizione le sue competenze pratico/manuali per sistemare gli uffici dell’associazione e il centro giovanile di Peja/Peć, si attiva per raccolte fondi in Trentino Alto Adige per progetti di solidarietà, organizza e partecipa ad iniziative di promozione della cultura balcanica, in particolare nella sua città, Merano. “Se avessi fatto quest’esperienza 20 anni fa, avrei voluto salvare il mondo. Oggi prendo atto che io non salverò il mondo, che nessuno lo farà, ma insieme troveremo il modo di migliorarlo. L’aspettativa che ho su di me è quella di mantenere la capacità di rinnovarmi e di costruire relazioni con le persone sia nei territori dei Balcani sia qui in Trentino e anche nella mia città. L’aspettativa più bella che ho è quella di far nascere nel prossimo la curiosità, di andare alla ricerca del piacere dell’incontro, il piacere del viaggio, il piacere dell’ andare a conoscere e a lasciarsi conoscere.”

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I partecipanti del Campo estivo a Peja/Pec” VolontariamenteEuropei”, organizzato da ATB e Cooperativa Arianna.

La sua partecipazione in ATB, per come la interpreta lui, è quella di testimoniare che non esistono limiti né di età né di provenienza per dare la propria disponibilità a persone, in questo caso del Kosovo e dei Balcani, che si trovano a vivere in situazioni di difficoltà economiche e sociali. La cosa di cui va fiero è sapere che le persone che lo accolgono, sanno che ha rinunciato ad usare per scopo personale il proprio tempo libero per essere con loro; per cercare di restituire loro la dignità che non può essere violata. Portare, sì, gli aiuti umanitari ma anche accettare di vivere con loro, di essere loro ospiti, di mangiare il loro cibo, di bere il loro caffè, di frequentare le loro tradizioni, le loro festività e quando si ritorna a casa di raccontare la bellezza di averli incontrati.

L’osservazione che Lorenzo riporta dai suoi viaggi è che anche la popolazione kossovara ha la propria dignità, la voglia di vivere. Voglia di vivere che non va ignorata o sottaciuta ma va raccontata. Saranno sommersi dalle immondizie, dalla povertà, dalle sofferenze, è la realtà che la storia ha portato loro, ma non è una realtà che li degrada, non dobbiamo ripudiarli o dimenticarli. Preso atto che c’è stata una guerra, ma che da tempo questa è finita, ora queste popolazioni ambiscono a ricostruirsi una vita dignitosa e autosufficiente, a non essere obbligati a vivere chiusi nei loro confini nazionali. Chiedono di non continuare a vivere in un carcere a cielo aperto, ma di poter incontrare altri uomini, altre popolazioni, di essere al passo con i tempi.

Lorenzo fa notare che ascoltando i racconti di persone che visitano o operano in territori socialmente svantaggiati, queste si sentono portate a raccontare solamente le tristezze e le sofferenze dimenticando di raccontare e testimoniare la dignità che queste popolazioni hanno nell’affrontare il vivere quotidiano con poche o senza risorse materiali. Si dimentica spesso che stiamo raccontando di “esseri umani” come noi, con la felicità dei giochi dei bambini, i sogni e le speranze dei giovani, la fierezza delle famiglie e la dignità patriarcale degli anziani, tutti tesi a migliorare la situazione attuale nell’attesa di un futuro migliore. Futuro che non è solamente nelle loro mani, ma è anche nelle nostre, nella responsabilità dei singoli e delle istituzioni di appartenenza per farle uscire quanto prima da ogni forma di assistenzialismo, per farle diventare cittadini nel proprio territorio e nella più grande realtà Europea.

“Questo è un po’ il mio volontariato”. Il volontariato di un uomo che sta cercando di conoscere e lasciarsi conoscere, di sostenere le molte persone incontrate, valorizzando la loro fatica, il loro sorriso e la loro voglia di andare avanti.

di Emina Ristovic

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CONTESTO
La città di Peja/Peć si trova nel centro della regione più occidentale del Kossovo, ai piedi delle montagne che si ergono sulla gola della Val Rugova. L’area in cui si trova è di grande interesse storico e geografico e vanta la presenza di importanti simboli delle diverse comunità etniche presenti sul territorio: antiche residenze albanesi (kulle), antiche moschee e il patriarcato ortodosso serbo. Nonostante la guerra sia finita nel 1999, Peja/Peć resta terra di forti differenze. Differenze che richiedono percorsi di elaborazione e trasformazione del conflitto e integrazione sociale, ma che sono anche ricchezze da valorizzare verso la sfida di uno sviluppo consapevole ed integrato.
L’associazione Trentino con i Balcani – ATB coordina le esperienze di solidarietà internazionale, cooperazione e scambio fra la comunità trentina e territori diversi del Sud Est Europa, tra cui c’è anche il Kossovo nel quale è presente dal 1999. Uno dei settori in cui ATB opera è lo sviluppo locale che comprende diverse attività. Tra di queste c’è il turismo responsabile, basato su valorizzazione e tutela del patrimonio del territorio e delle risorse locali.
PROGETTO
Lorenzo Pesce è volontario e consigliere dell’Associazione Trentino con i Balcani. Ha iniziato a frequentare il Kossovo grazie ad un percorso formativo dell’Operazione Colomba nel 2008 e da quell’esperienza non ha mai smesso di viaggiare in Kossovo e nei Balcani, sia fisicamente che grazie ad alcune iniziative di promozione culturale organizzate in Italia. Prima partecipante poi aiuto organizzatore dei Campi estivi della Cooperativa Arianna, Lorenzo ha aumentato il suo impegno in ATB diventando consigliere nel 2012 e sostenendo il lavoro dello staff e dei partner trentini in varie occasioni, dai viaggi nei Balcani, alla riorganizzazione dell’ufficio, all’organizzazione di iniziative di raccolta fondi e solidarietà per persone kossovare in situazione di forte difficoltà e molto altro.