#49 IL FUOCO DEI FORNELLI…E DELLA PASSIONE!
Sheila e Paolo, il conducente galante, passano il viaggio a conversare. Si scambiano anche i numeri, ma la cosa sembrava finta lì, finché…’Poi un giorno presi l’autobus per Gorongosa, e di nuovo… lui, Paolo!! Si era creata la passione! Ci siamo innamorati, abbiamo passato due giorni interi a Gorongosa come due fidanzati e da quel momento ci siamo sempre rivisti. Abbiamo cominciato a uscire insieme a Beira e, dopo 3 giorni, già convivevamo. Quello stesso anno lo presentai a mia madre e alla mia famiglia a Quelimane. Stiamo ancora assieme e abbiamo due figli, Nilton e Rihanna, ma non siamo sposati, anche se lo vorrei tanto. Vorremmo costruire una casa, la nostra, non stare in affitto. Così finalmente cambierà tutto e ci sposeremo!’. Ma la love story di Sheila e Paolo non è sempre stata rose e fiori, anzi… ‘Dopo il primo figlio ci separammo, dall’ottobre del 2009 al dicembre 2010, quando rimasi di nuovo incinta. Non era una gravidanza desiderata e me ne andai, non ci capivamo. Il 15 maggio 2010 nacque la bambina e a dicembre ci rimettemmo insieme, da allora senza più lasciarci’. Sheila vive a Caia dal 2006, quando si è trasferita per lavorare al progetto del Ponte Armando Gebuza. Nel marzo del 2012 è passata a lavorare come assistente di servizio e segretaria amministrativa nella “Vale Moçambique”, una grossissima impresa brasiliana di estrazione e commercializzazione del carbone. “Quello della Vale è un lavoro molto duro. Pensa che, attraverso un computer, controlliamo tutti i treni di carbone che passano da Caia. Vanno su e giù, caricano, scaricano e sono treni lunghissimi!! E quando arriva il treno si mobilitano tantissime persone, come un’armata! Li senti Anto i treni quando fischiano, no?? Li senti quante volte passano??”. I vagoni arrivano da Tete, carichi di carbone, si fermano in Caia per il cambio del macchinista, e poi proseguono fino a Beira. Stessa cosa al ritorno. Ci sono due ausiliari donne, di notte e di giorno, una alla volta con un uomo, che scendono dal treno quando arriva in stazione, fanno il cambio binario e lo lasciano ripartire. Riposano 10 ore a Caia e poi ripartono col prossimo. “Credo sia il personale del gruppo più sacrificato, di notte il percorso da fare a piedi è pericoloso. A volte è successo che qualcuno venisse morso dai serpenti, o si imbattesse in una mandria di buoi”. Sheila ha però una grande passione che, da qualche tempo, si è trasformata in un vero e proprio lavoro: la cuoca. Aveva frequentato un corso di cucina a Maputo e, appena arrivata a Caia, si era fatta subito apprezzare cucinando per la festa a sorpresa di un collega. Sulla scia di quel primo successo, aveva pensato di organizzare lei stessa un’altra festa: ‘A quei tempi a Caia non non si faceva nulla, non c’era un bar, un localino o una baracca, niente. Così ci pensai io, di mia iniziativa. Siccome la prima andò molto bene, poi se ne organizzava una ogni tre mesi: affittavamo il chiosco di Dona Vovo, in centro a Caia, e ognuno contribuiva. Anche i tuoi colleghi italiani!”. Agli espatriati italiani del CAM la cucina di Sheila piace talmente tanto che iniziano a chiederle sempre più spesso di cucinare per loro. ‘Era il 24 novembre 2007 quando organizzai per la prima volta il servizio di catering per Stefano, il responsabile del progetto radio. Da allora mi sento parte del Consorzio, sono membra del Consorzio!’. Dal 2007 Sheila lavora ufficialmente per il Consorzio: seminari, festini, eventi, inaugurazioni, riunioni del gruppo dei Cuidados coi curandeiros, perfino le visite del presidente! Ora Sheila prepara cibo per tantissime persone: scuola secondaria, governo, segreterie distrettuali, TCO. Si è attrezzata anche per il trasporto e con le stoviglie e le tovaglie che servono per organizzare dei veri e propri servizi di catering. La cucina di casa sua è davvero un casino, sembra un magazzino: niente dispense o credenze dove poter sistemare gli attrezzi da cucina. ‘Ma quella che sto costruendo sarà molto grande, con una sala grande, una cucina molto grande per avere la dispensa e conservare i cibi, due frigoriferi e tre congelatori. Vorrei creare un giardino, dove magari poter avere anche un ripostiglio, dove mettere tutte le mie padelle, povere! E poterle anche suonare con libertà, se necessario!! Dove sono ora non ho una privacy, non posso neppure conversare col mio compagno, si sente tutto!’. Sheila è un vulcano, sempre piena di appuntamenti con mezzo mondo. Ha tre telefoni davanti agli occhi mentre mi parla, e riceve continuamente messaggi. ‘Riesco a programmare il mio tempo, se ho un appuntamento alle 12.00 mi alzo presto e lavoro. Nel mio giorno di riposo ne approfitto per la cucinare, ho un giovane aiutante con me da 4 anni. L’ho formato io, l’ho incontrato a casa di mia mamma, dove faceva il domestico. Si chiama Eduardo e ha 22 anni, è con me da quando ne aveva 16. Ne avevo bisogno e lo portai con me a Caia. Nel frattempo si è anche sposato! Ora vive vicino a me e quando necessario mi sostituisce addirittura! Ci sono cose che lui non sa preparare, ma ultimamente ha perfino imparato a dipingere le torte’. Per concludere: Sheila, ma qual è il tuo piatto preferito?
Estrarre il latte dalla noce di cocco e frullarne un po’ di polpa. In una padella, far bollire dell’acqua e versarvi un bicchiere e mezzo di riso con un po’ di sale. Dopo poco aggiungere una manciata di fagioli sorroco. Fare amalgamare il tutto e cuocere finché diventa una pappa. Attenzione a non farla asciugare! Nel frattempo preparare il pollo: marinare un pollo con aglio, limone, aceto di vino, un po’ di cocco. Farlo riposare per un’ ora. Grigliare il pollo ben insaporito, bagnandolo con il sughetto di spezie, compresi i pezzi di cocco che coloreranno il pollo, quasi affumicandolo. Servirlo ben caldo accanto al riso e ai fagioli. Una vera delizia!! Intervista di Antonella Sgobbo, rielaborata da Barbara Zamboni |
CONTESTO |
Caia è una distretto rurale della Provincia di Sofala – Mozambico, che conta circa 130.000 abitanti in una superficie grande circa la metà della Provincia di Trento. Il distretto è attraversato da due importanti arterie di comunicazione: la strada nazionale 1, che attraversa il Mozambico da nord a sud, ed una linea ferroviaria che collega la provincia di Tete con il porto di Beira. |
PROGETTO |
Dal 2001 il programma del CAM “Il Trentino in Mozambico” promuove un articolato intervento nel distretto di Caia, che spazia in diversi settori: educazione prescolare e dei bambini svantaggiati, formazione degli insegnanti, promozione della salute attraverso iniziative di sensibilizzazione e di assistenza domiciliare, sviluppo rurale e sostegno alle microimprese agricole, microcredito, pianificazione territoriale, costruzioni, acqua e sanitation e con una radio comunitaria. Il programma, nel quale lavorano (direttamente o indirettamente) circa un centinaio di collaboratori locali, è coordinato da una equipe che varia da 4 a 6 espatriati, i quali vivono in una struttura comunitaria a Caia. |
www.trentinomozambico.org