#47 A SCUOLA DI MULTICULTURALISMO
![]() Incontro Nguyet al termine di una intensa giornata di lavoro, mi invita nella sua casa ad An Lac, un altro villaggio dello stesso distretto. Racconta: “Sono sposata ed ho due bambini di 4 e 2 anni, la mia famiglia è considerata povera dal Governo poiché non disponiamo di molte risorse. Io sono un’insegnante ma il mio contratto scade alla fine dell’anno e non so ancora se e quando verrà rinnovato. Mio marito al momento abita in un’altra Provincia, ha trovato lavoro come cuoco e solo in questo modo riusciamo a mantenere la nostra famiglia. Il futuro è incerto e non so tra un anno se insegnerò sempre a Na Trang o se mi trasferiranno in un’altra scuola”.Dopo le rispettive presentazioni continuiamo a raccontarci; Nguyet mi racconta quant’è innamorata del suo lavoro, sebbene le difficoltà all’ordine del giorno siano sempre tante. “La scuola di Na Trang (costruita grazie ad un progetto di GTV) non è come tutte le altre, è frequentata solamente da dodici bambini ed io sono la loro unica maestra. I bambini a cui insegno hanno dai 3 ai 5 anni di età, insieme formano un’unica classe e la parte difficile del mio lavoro è proprio quella di gestire le attività con studenti di età così diverse. Inoltre non tutti sanno parlare il vietnamita”. Stupita, chiedo il motivo di questa affermazione e Nguyet mi ricorda quanto sia complessa la varietà culturale vietnamita, comprensiva di ben 54 diversi gruppi etnici. Alcuni di essi non parlano il vietnamita e utilizzano invece, all’interno del proprio villaggio, una lingua completamente diversa e incompatibile con l’idioma nazionale. “Sono soprattutto i bambini che appartengono alla minoranza etnica Dao che non parlano e non capiscono il vietnamita, per loro è complicato anche relazionarsi con gli altri bambini e non solo con me”. Gli altri studenti della scuola di Na Trang appartengono al gruppo etnico San Chi ed altri ancora sono Tay. È un ambiente multiculturale, caratterizzato da tradizioni diverse che i bambini durante il percorso scolastico imparano a conoscere e scambiare. Nguyet propone ai suoi alunni specialmente attività ludiche in modo da aiutarli a confrontarsi e a relazionarsi tra loro, nonostante i limiti legati alla lingua. Giocano assieme, cantano ed imparano l’alfabeto: le giornate alla scuola della maestra Nguyet non sono mai noiose, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. ![]() |
CONTESTO |
La provincia di Bac Giang, che comprende il distretto di Son Dong, è una delle più povere del Vietnam. Le condizioni di vita di molti bambini nati qui sono difficili: oltre ad essere un territorio che vive di agricoltura di sussistenza, la zona, al confine con la Cina, è afflitta dalla piaga del traffico di esseri umani. Accade spesso che giovani donne vengano rapite dalla malavita locale, in accordo con quella cinese, per essere costrette a matrimoni forzati o inserite nel circuito della prostituzione estera. I bambini che restano senza madre sono spesso molto piccoli e, in molti casi, questo li porta a venire abbandonati anche dal padre. Si ritrovano quindi orfani, insieme ai fratelli. La comunità cerca di aiutarli: i vicini di casa, o qualche parente, accolgono i bambini in casa , ma essendo a loro volta estremamente poveri hanno bisogno, per poter sfamare una persona in più, che una persona in più lavori nei campi insieme a loro. Quello che succede, quindi, nella maggior parte dei casi, è che i bambini non possano andare a scuola per aiutare la famiglia durante il giorno. Un altro grosso problema è che la dieta, in queste zone, comprende quasi solamente riso, provocando gravi disturbi di malnutrizione, risentiti in maniera particolare proprio dai bambini. |
PROGETTO |
Il Sostegno a Distanza di GTV è realizzato in forma personale e rivolto ad un solo bambino. Con 240 euro all’anno il bambino sostenuto può usufruire di 80 g di riso, che vengono consegnati alla famiglia per garantire i pasti completi di ogni giorno e per sopperire alle mancanze causate da una persona in meno al lavoro nelle risaie; di un check up medico periodico; del pagamento delle tasse e del materiale scolastico; di nuovi abiti e di accessori per l’igiene personale. Con un ulteriore contributo di 60 euro all’anno, alla famiglia o ai tutori del bambino sostenuto viene offerta la possibilità di far parte dei club creati da GTV con l’intento di offrire cicli di formazione specifica in tema di malnutrizione, sicurezza alimentare e contabilità di base, per dar loro accesso ad un fondo di microcredito, attraverso il quale realizzare investimenti fondamentali per un miglioramento a lungo termine della loro condizione, rendendoli autonomi. Per maggiori informazioni visita il nostro sito: www.gtvonline.org |