#28 LI’ DOVE LA GENTE SALUTA SEMPRE

Giancarlo 2La cosa più sorprendente è che, pur non avendo niente, la gente mozambicana è serena: si accontentano del poco che hanno e vivono tranquillamente. Lo dico sempre anche ai miei nipotini, quando fanno i capricci. E poi lì tutti ti salutano, sempre: bom dia, boa noite. Da noi non succede mai. Penso sempre alla gente di Caia e sento che, anche da qui, faccio qualcosa che può essere utile per quelle persone. E sono contento.La storia di Giancarlo prima di approdare al CAM come revisore dei conti è una bella storia di determinazione, impegno e sacrificio, di quelle che oggi non siamo più abituati a sentire. Inizia a lavorare appena finite le medie, ma continua a studiare alle scuole serali: prima il diploma di ragioniere poi, a 41 anni, la laurea in economia politica. Sempre lavorando e studiando, scala il cursus honorum aziendale fino a diventare Direttore Amministrativo e Vicedirettore Generale.

Quando arriva al CAM nel 2005, Giancarlo ha alle spalle quarant’anni di esperienza di contabilità e gestione amministrativa in una delle più importanti aziende vinicole trentine. Ottenuta l’iscrizione nel Registro Nazionale dei Revisori legali, ha fatto parte di numerosi Collegi sindacali; tra i più impegnativi ricorda i 15 anni da Presidente del Collegio sindacale della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine.

Contribuisce alla ristrutturazione del sistema contabile del CAM, che con il crescere del progetto necessitava di una gestione più complessa e rigorosa. A tutt’oggi continua il suo impegno in questa area contribuendo alla stesura dei bilanci e al controllo della documentazione di spesa che arriva da Caia.

Giancarlo 1Il 2005 è anche l’anno di partenza del progetto microcredito a Caia, che prende avvio proprio grazie all’apporto fondamentale della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine. Giancarlo ne segue l’iter fin dai primi passi, diventando membro del gruppo di lavoro sul microcredito. Con la costituzione della Caixa Financeira de Caia assume l’incarico di membro del Conselho Fiscal (il nostro Collegio sindacale) della nuova Banca.

L’inaugurazione ufficiale della Caixa nel 2010 è infatti l’occasione per Giancarlo per andare finalmente a Caia. E’ stato un impatto fortissimo, ci dice, shockante. Una vera avventura. Nonostante avessi già sentito tante storie sul Mozambico, andarci di persona è completamente diverso.

Due cose lo hanno colpito più di tutto: le donne e i bambini. Ho avuto l’impressione che siano le donne ad occuparsi di tutto: la casa, la famiglia, i campi e gli animali. Alle prime ore dell’alba specialmente nella periferia dove mancano i pozzi s’incontrano tante donne e bambini sulla strada a piedi o in bicicletta, con delle taniche gialle di 10/15 litri che vanno a prendere acqua. 

Giancarlo 5Capita che la trovino in buche scavate nella sabbia a poche decine di metri dal fiume da dove l’acqua filtra e si purifica… si fa per dire, a noi è assolutamente proibito utilizzare quell’acqua. Queste donne e questi bambini immergono delle pignatte issate in cima a delle canne di bambù e raccolgono l’acqua ad una profondità di 2/3 metri e piano piano riempiono le taniche per poi far ritorno alle loro capanne distanti anche qualche chilometro, a volte con una fascina di legna in testa, un bambino legato con le mitiche “capulane” sulla schiena e due taniche colme d’acqua. E poi ci sono i bambini, tanti bambini dappertutto, sulle strade, nelle piazze, nei campi, per lo più scalzi. Bambini che non hanno giocattoli “moderni”, si accontentano di una palla di pezza di un vecchio pneumatico o di una lattina vuota della coca cola, ma sono felici, sorridono sempre, con loro grandi occhi esprimono tutta la loro gioia, sono curiosi ma non chiedo nulla, si accontentano di qual poco che hanno. 

Se all’inizio il suo impegno di volontario al CAM era dettato dall’esperienza e dalla passione per un lavoro che gli era sempre piaciuto, e che aveva svolto per più trent’anni, dopo la visita a Caia la prospettiva di Giancarlo è cambiata. Agli aneddoti e ai racconti solo ascoltati di prima, ora si sono sostituiti volti, luoghi, ricordi, esperienze di vita vera.

Giancarlo 3Andando in Mozambico una o due volte all’anno per il controllo della Caixa, non posso fare a meno di notare la presenza attiva del CAM in tutti i settori in cui opera. Oltre al microcredito il CAM si occupa dell’ospedale, degli asili per l’infanzia, del piano terra, acqua e “saneamento”, del nuovo mercato, della scuola di agraria e dell’azienda agricola.

Sinceramente io non riuscirei a viverci laggiù per lungo tempo, in condizioni così estreme, con la mancanza di importanti servizi, di opportunità, delle comodità di cui siamo abituati. Considero dei “missionari” gli operatori CAM espatriati che si occupano dei vari progetti; ma l’incontro con la gente di Caia, con i bambini, la vera ricchezza di quella terra, con la loro semplicità, ha cambiato il mio modo di pensare, le mie abitudini, sono diventato più parco, più altruista, ho imparato ad accontentarmi, a dare più valore a quello che mi circonda.

Giancarlo 4La maggior soddisfazione è constatare che il lavoro del CAM laggiù funziona egregiamente, i progressi si notano, si tocca con mano, anno dopo anno. Questo credo che sia la ricompensa più bella per noi volontari, sapere che l’impegno e il lavoro che svolgiamo, pur stando a Trento, aiuti concretamente a migliorare la vita di tanta gente meno fortunata di noi.

di Barbara Zamboni

PROGETTO
Il progetto microcredito nasce nel 2005, grazie al sostegno fondamentale della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, oltre che della Provincia Autonoma di Trento. Dopo 5 anni di fruttuosa attività di microcredito nel distretto, viene inaugurata a Sena la CFC-Caixa Financeira de Caia, per la quale la Cassa Rurale assieme al CAM fornisce il 50% del capitale iniziale (l’altra metà viene garantita dalla società mozambicana Gapi-Si).Grazie ai meccanismi di auto-finanziamento e re-investimento, entrambi i progetti hanno registrato presto un attivo di bilancio con la crescita del capitale disponibile. A marzo del 2012 è iniziato un altro progetto di microcredito nel distretto di Marromeu.www.trentinomozambico.org