![]() di Emina Ristovic per Associazione Trentino con i Balcani Agron Kaliquani ha 42 anni e vive a Peja/Peć con la moglie e quattro figli. È un uomo distinto e molto aperto, lavora presso l’ufficio dell’ong Rugova Experience, che si occupa di promozione del turismo ambientale e montano in Kosovo. Da bambino sognava di diventare pilota, oppure architetto, ma la vita lo ha portato su una strada completamente diversa. Volare gli piace ancora molto e si può ritenere soddisfatto di aver, almeno in una piccola parte, realizzato il suo secondo sogno, disegnando la casa di famiglia.La vita in Kosovo non è sempre stata facile. Nel luglio 1990, dopo essere stato arrestato per aver violato una legge assurda che proibiva a più di tre persone di camminare per strada la sera, Agron decide di lasciare il suo paese in ricerca di una vita migliore e si trasferisce prima in Germania, per quattro anni, e poi in Svizzera per altri sei. Ritorna con la famiglia a Peja/Pec dopo la fine del conflitto nel 1999 per ricominciare e per fare quello che gli veniva meglio: apre un ristorante “tipico” in città, molto frequentato dagli italiani. “Gli italiani venivano a mangiare da me e siamo presto diventati amici.”Un giorno, uno di loro propone ad Agron di collaborare con il Tavolo Trentino con il Kossovo (oggi Associazione Trentino con i Balcani), correva l’anno 2002. Conosceva bene la città e i suoi abitanti, parlava già molto bene l’italiano. Dal momento in cui gli è stato presentato l’intervento, si è entusiasmato della maniera unica di operare dell’organizzazione trentina, senza imporre progetti ma coinvolgendo la popolazione nella loro elaborazione. Volendo dare, come cittadino pejano, il suo contributo al miglioramento della vita dei suoi concittadini non ci ha riflettuto più di attimo – ha subito accettato. Racconta Agron che all’epoca in cui varie associazioni trentine sono approdate a Peja/Pec, le prime iniziative sono state di aiuto umanitario e solidarietà internazionale. In seguito al primo periodo dell’emergenza post-conflitto, le associazioni riunite nel Tavolo Trentino con il Kossovo hanno promosso un’attenta analisi della situazione e delle esigenze della popolazione, ed hanno iniziato ad implementare una serie di progetti in vari ambiti della vita quotidiana delle comunità locale: i giovani, lo sviluppo economico, le pari opportunità e l’elaborazione del conflitto coinvolgendo tutte le parti. “Quando dico tutti, penso proprio a tutti: albanesi, serbi, rom, bosniaci, egiziani ed altre minoranze presenti sul territorio“. Da due anni e mezzo Agron si occupa di sviluppo del territorio di Peja/Peć e del Kosovo attraverso la promozione del turismo sostenibile ed ambientale. Anche se le esigenze e le offerte del territorio sono cambiate, i progetti in cui lavora Agron, promossi da ATB e Rugova Experience, rimangono sempre aperti a tutti i cittadini del Kosovo, indipendentemente dalla nazionalità. “Lavoriamo nella creazione di percorsi turistici, nell’accompagnamento di gruppi, nella sistemazione di alcune guesthouse e nella promozione del territorio a livello locale, regionale ed internazionale. Ci preme coinvolgere tutte le comunità presenti in Kossovo, noi cerchiamo di creare economia un po’ qua e un po’ là. L’economia ed il lavoro non sono le uniche cosa che ti rendono felice però ti calmano, ti fanno lavorare e ti danno un po’ di entusiasmo“. Dal dopoguerra ci sono state 130 organizzazioni straniere in Kosovo e nella regione di Peja/Peć. Oggi ce ne sono rimaste poche. Tra queste c’è anche il Tavolo Trentino con i Balcani. Da noi si dice Il miglior amico è l’ultimo che se ne va. E per noi il miglior amico è l’Italia, il Trentino. La parola trentino apre tutte le porte istituzionali. L’Associazione Trentino con i Balcani è stata l’unica organizzazione che si è sempre occupata dei reali bisogni del popolo, non si è mai imposta come donatore ma come collaboratore. Grazie alla presenza degli italiani e dei trentini nella zona è stata sempre garantita la sicurezza dei cittadini (anche attraverso le famose scorte disarmate di Operazione Colomba), ma anche data la possibilità a tanti bambini malati, tra cui anche il figlio di Agron, di essere curati in Italia. Ci sono ancora tante cose da fare in Kosovo, tanti progetti da realizzare. Del Trentino, presente dall’inizio, c’è ancora tanto bisogno. Si potrebbe dare ancora tanto e superare insieme tante difficoltà, tenendo in conto anche se i tempi ed i bisogni sono cambiati, grazie alle tante iniziative promosse in questi anni ci sono degli aspetti positivi che si possono vedere. Se prima sentire parlare in serbo per strada, era una cosa inimmaginabile, oggi non lo è più. “Puoi anche cantare in serbo, non è un problema“. Da soli non si va da nessuna parte. Insieme, con il partner giusto, miglior amico per eccellenza, si va lontano, verso un futuro migliore che possa dare la tranquillità economica e spirituale sia a giovani che vecchi. Agli Albanesi. Ai Serbi. “A tutti“. Per saperne di più sui trekking proposti da Rugova Experience: le foto del trekking transfrontaliero promosso da ATB e RE nel giugno 2012, il diario di viaggio dei partecipanti usciti sul Bollettino della Sat (pag.21) e l’intervista a Tarcisio Deflorian della commissione Sentieri della SAT.www.trentinobalcani.eu |
PROGETTO |
Rugova Experience è un associazione fondata ufficialmente nel 2007 ma che informalmente ha le sue radici in un processo avviato dal Tavolo Trentino con il Kossovo nel 2003. Allora incomincia un processo di dialogo sulla valorizzazione delle risorse sul territorio, con il tempo il progetto ha ricevuto il riconoscimento della Municipalità di Peja/Pec. Nel 2008 i progetti erano concentrati sull’animazione del territorio, sulla sensibilizzazione sulle risorse naturalistiche e la promozione dei sentieri di montagna, poi si è deciso di allargare il focus all’ambiente cittadino introducendo pacchetti turistici aventi ad oggetto non soltanto la Val Rugova ma anche le risorse storico-culturali della città di Peja/Pec. Al momento Rugova Epperience realizza le attività di promozione del territorio a livello regionale, nazionale ed internazionale tramite le offerte differenziate di pacchetti turistici (trekking, camping, hiking, esplorazione di notte, arrampicata, pesca) e culturali. |
CONTESTO |
La città di Peja/Peć si trova nel centro della regione più occidentale del Kosovo, ai piedi delle montagne che si ergono sulla gola della Val Rugova. L’area in cui si trova è di grande interesse storico e geografico e vanta la presenza di importanti simboli delle diverse comunità etniche presenti sul territorio: antiche residenze albanesi (kulle), antiche moschee e il patriarcato ortodosso serbo. Nonostante la guerra sia finita nel 1999, Peja/Peć resta terra di forti differenze. Differenze che richiedono percorsi di elaborazione e trasformazione del conflitto e integrazione sociale, ma che sono anche ricchezze da valorizzare verso la sfida di uno sviluppo consapevole ed integrato. L’associazione Trentino con i Balcani – ATB coordina le esperienze di solidarietà internazionale, cooperazione e scambio fra la comunità trentina e territori diversi del Sud Est Europa, tra cui c’è anche il Kossovo nel quale è presente dal 1999. Uno dei settori in cui ATB opera è lo sviluppo locale che comprende diverse attività. Tra di queste c’è il turismo responsabile, basato su valorizzazione e tutela del patrimonio del territorio e delle risorse locali. |
Grande Uomo!