![]() Muratore quasi per caso, come una delle poche possibilità che si sono presentate nell’immediato dopo-guerra, Feliciano è oggi un artigiano locale che prende parte alla realizzazione di nuove strutture pensate per la crescita e lo sviluppo della comunità di Caia. La zona è quella che il piano regolatore di Caia indica come zona di espansione della città. A ridosso del centro abitato, dove ora non c’è quasi nulla, se non il cantiere dove sorgerà il nuovo Mercato di Caia: è qui che incontriamo Feliciano, intento a controllare e verificare come procedono i lavori dei capannoni destinati al mercato del vestiario. Feliciano è infatti il capo-mastro, il muratore. Anzi di più: si può dire che è uno degli imprenditori che sta realizzando l’opera.
Feliciano Maneca Nfino ha una moglie e 5 figli. Vive a Caia, dove è nato 32 anni fa, nel bairro Daf, regulado Sacatucua. “Anche se è decisamente cambiato – sottolinea subito – la vita era decisamente diversa quando io ero bambino, più difficile. Erano anni di guerra, non c’era l’elettricità, non c’era lavoro ed era difficile muoversi. Ma soprattutto il bairro è stato spostato in blocco. Si trovava in un altro posto, in una zona a rischio inondazioni e nel 2001 c’è stata una grossa piena. Ci hanno soccorso e portati in salvo con l’elicottero. Non siamo più tornati.” Una storia piuttosto normale in questo distretto sulle rive dello Zambesi, dove in molti negli ultimi anni hanno dovuto abbandonare la casa e i campi per spostarsi in luoghi meno pericolosi. Molti rioni “di campagna” sono stati trasferiti vicino alla città, costringendo i contadini al pendolarismo per continuare il lavoro nei campi. Feliciano torna ancora, ogni tanto, nei campi, anche se le sue giornate sono occupate dal lavoro nei cantieri. Da giovane, pur lavorando nei campi, ha studiato fino alla 7^ classe. “Avrei voluto proseguire, il mio sogno era fare il professore o l’infermiere. Ma la guerra ha interrotto gli studi e i sogni. A 14 anni ho fatto il servizio militare e finito quello ho avuto la possibilità di imparare il mestiere di muratore. Nel 1999 ho iniziato come apprendista con l’Unops. Nel 2002 ho iniziato a lavorare con il CAM, e con l’appoggio dei tecnici sono diventato pedreiro.”
Per lui e la sua famiglia vuol dire una certa tranquillità economica: “quando ho iniziato con il primo corso di formazione volevo solo imparare meglio il mestiere, diventare un buon muratore e realizzare delle opere nel distretto. Ora posso lavorare su tanti progetti, non solo per il Consorzio, e spero di avere sempre più incarichi.” Tutti a Caia? “Sono stato a Beira, anche per lavoro. É carina, ma non fa per me. Mi va bene andare in visita, ma preferisco lavorare a Caia, realizzare opere per questa comunità. Magari come quello della scuola di agraria: sono orgoglioso d’aver contribuito alla realizzazione di un’opera che rappresenta un’occasione di speranza per il territorio.” |
CONTESTO |
Caia è una distretto rurale della Provincia di Sofala – Mozambico, che conta circa 130.000 abitanti in una superficie grande circa la metà della Provincia di Trento. Dal 2001 il CAM promuove un intervento multisettoriale di cooperazione di comunità, sviluppando una lunga e ricca amicizia tra il Trentino ed il Distretto di Caia. |
PROGETTO |
La formazione dei microempreteros è un “progetto nel progetto” del CAM, in quanto azione trasversale portata avanti nel settore rurale tra il 2005 e il 2010, scegliendo di affidare le costruzioni della scuola di agraria a piccoli artigiani locali, da accompagnare, anziché ad una impresa. Dal 2010 è invece inserita nel settore pianificazione territoriale: una delle sue attività è infatti la collaborazione con il Servizio Distrettuale di Pianificazione ed Infrastrutture per la costruzione di un nuovo mercato della cittadina di Caia. |
www.trentinomozambico.org